Comunicato dell’Associazione Solidarietà Parenti e Amici degli arrestati il 12/2/2007


20/12/2007: Sul 12 dicembre, Comunicato dell’Associazione Solidarietà Parenti e Amici degli arrestati il 12/2/2007


solidarietà

Innanzitutto ringraziamo calorosamente tutti coloro che si sono
mobilitati per portare la loro solidarietà ai compagni sotto processo e
per impedire che, nell’anniversario della strage di stato di Piazza
Fontana, i fascisti di Forza Nuova manifestassero pubblicamente a
Milano.

Il
12 dicembre, sia all’interno dell’aula bunker di San Vittore, che
all’esterno si è espressa con forza e determinazione la volontà di
reagire, resistendo, alla repressione e al fascismo.

Dentro l’aula
All’appello
degli imputati il compagno operaio Vincenzo Sisi ha risposto: “Con il
corpo sono presente, ma la mia testa è con gli operai della Thyssen-
Krupp”.

Gli altri imputati hanno risposto applaudendo e col pugno alzato.
La pm Bocassini ha rilevato che i pugni alzati sono una mancanza di rispetto alla corte!…(e poi la chiamano “toga rossa”!)
Gli
avvocati della difesa hanno contestato il trattamento riservato agli
imputati e a loro stessi: i compagni erano in gabbie singole, separati
da uno schieramento di guardie e transenne dai difensori che erano
quindi quasi impossibilitatti a conferire con i propri assistiti.

E’
stata richiesta la revoca del perdurante divieto d’incontro tra
imputati, misura assurda visto che l’inchiesta per loro è chiusa da
tempo e che ha comportato molte angherie durante la detenzione, ormai
di dieci mesi, in particolare l’isolamento e i continui trasferimenti.

Gli
avvocati della difesa hanno inoltre richiesto l’avvicinamento alla sede
processuale, visto che alcuni compagni sono stati prelevati dal carcere
o dai domiciliari alle quattro di notte per essere riportati a
destinazione il giorno stesso e per poi essere riprelevati, con le
stesse modalità, per le udienze dei prossimi giorni.

Sono poi state eccepite varie nullità sulla richiesta di rinvio a giudizio:

nullità in relazione alla violazione del diritto di difesa derivante
dalla mancata consegna di tutte le copie degli atti processuali entro i
termini di legge,

– nullità, sempre in relazione al diritto di
difesa, dovuta ai trasferimenti ed alla dispersione degli imputati
lontano dalla sede processuale (anche in contrasto con l’art. 6 della
Convenzione di Strasburgo) poiché ciò ha ostacolato l’incontro con i
legali,

– nullità in relazione alla violazione derivata dalla
mancata considerazione della sospensione del periodo feriale
(l’inchiesta è stata chiusa proprio a ridosso del periodo di chiusura
estiva del tribunale),

– nullità rispetto ai 5 giorni di divieto d’incontro con i difensori imposto dopo l’arresto degli imputati,
– nullità in base alla contestazione di gravi irregolarità nelle procedure seguite per le intercettazioni telefoniche,

nullità poiché la richiesta di rinvio a giudizio è stata effettuata ben
prima della conclusione dell’incidente probatorio relativo alla
trascrizione di tutte le intercettazioni ambientali che sono parte
preponderante di questo processo,

– nullità poiché le perizie
tecniche sono state disposte dall’accusa in contemporanea e in diverse
sedi fra loro lontane impossibilitando così la difesa a parteciparvi


nullità per l’impossibilità di far entrare nell’inchiesta fonti come il
Sisde (Servizi segreti). Il Sisde non può entrare nella sistematica
giuridica ordinaria mentre, entra in questo processo, facendo vestire
le sue indagini (che non possono avere la connotazione di indagini di
polizia giudiziaria) attraverso delle relazioni della Digos e facendo
confluire comunque dei filmati e delle foto che aveva raccolto nel
corso del suo lavoro.

E’ stata poi contestata e ritenuta
illegittima la costituzione di parte civile da parte di Forza Nuova sia
per motivi politici, perché non è ammissibile che una forza volta alla
ricostruzione di un partito fascista possa essere accettata nelle aule
dei tribunali in quanto ciò, per la legge italiana, è un reato punito
con la reclusione da 5 a 12 anni, sia per motivi procedurali, in base
ad irregolarità nella presentazione della richiesta.

A tutto ciò il gup Marina Zelante risponderà nell’udienza del 14 dicembre.

Fuori dall’aula
Fin
dalle otto del mattino un folto numero di compagni ha presenziato nei
pressi dell’aula bunker dando vita poi ad un presidio in Piazza
Aquileia che, dalle nove in poi, è andato via via ingrossandosi.
Diverse centinaia di persone vi hanno partecipato: compagni, situazioni
collettive del movimento milanese ma anche delegazioni da altre parti
d’Italia, antifascisti, anarchici e singole persone che sono venute a
dare solidarietà. Numerosa la presenza dal Veneto e del Cpo Gramigna di
Padova che ultimamente ha subito un nuovo arresto di un giovane
militante.

Gli slogan, la musica, i petardi e i fuochi d’artificio
hanno tenuto compagnia fino a pomeriggio ai prigionieri di San Vittore
che salutavano e rispondevano attraverso le sbarre delle finestre. Il
presidio ha espresso anche la solidarietà ai prigionieri in lotta
contro l’ergastolo, in sciopero della fame dal primo dicembre.

Sono
state lette numerose lettere dei compagni sotto processo, comunicati di
solidarietà e comunicati contro il terrorismo di stato e contro i
fascisti. Un lavoratore ha letto un comunicato per esprimere la rabbia
e la vicinanza di tutti agli operai della Thissen-Krupp, barbaramente
colpiti dal terrorismo dei padroni: le morti sul lavoro a scopo di
profitto.

L’arrivo in corteo degli studenti, provenienti dalla
manifestazione studentesca indetta per ricordare l’anniversario della
strage di stato di Piazza Fontana, ha trasformato il presidio in blocco
stradale e successivamente in corteo che ha sfilato fin nelle vicinanze
di Piazza Filangeri, entrata dell’aula bunker, dove i fascisti di Forza
Nuova avevano promesso un presidio contro il comunismo. Lo striscione
che apriva il corteo diceva: “12 dicembre 1969 – 12 dicembre 2007, il
solo terrorismo è quello dello stato! Libertà per i compagni!”.

La
giornata di mobilitazione ha raggiunto l’obiettivo di impedire ai
fascisti la sceneggiata anticomunista e reazionaria che avevano
promesso e ha dato visibilità alla solidarietà di classe che,
nonostante tutti i pesanti attacchi repressivi subiti dal 12 febbraio
in poi (compresi arresti) si è mostrata rafforzata ed estesa.

La
solidarietà fa paura ed è forse per questo che i mass media, che tanto
si sono sbizzarriti a scrivere per denigrare i compagni e per dar voce
all’accusa, hanno taciuto (tranne per qualche trafiletto) sulla
giornata del 12 dicembre a Milano.

I compagni sotto processo non
sono criminali isolati come vorrebbero mostrare l’accusa, la stampa, lo
stato, i partiti istituzionali, i vertici sindacali. La giornata del 12
ne è stata un’ulteriore dimostrazione ed è stata anche un momento
importante per tutto il movimento di classe che ha opposto resistenza
al tentativo di distruggere l’identità dei compagni e di mischiare le
carte con la convocazione dell’udienza preliminare proprio nella data
simbolo dello stragismo di stato.


Grazie a tutti quelli che
hanno partecipato a Milano e a tutti coloro che in altre parti
d’Italia, ma anche all’estero, hanno organizzato iniziative non potendo
essere presenti.
Le adesioni sono arrivate numerose.

Il solo terrorismo è quello dello stato!
Per i compagni libertà, estendiamo la solidarietà!

Milano 13/12/2007
Associazione di Solidarietà Parenti e amici degli arrestati il 12/2/2007

http://www.autprol.org/

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