Cari ergastolani,
l’Associazione Pantagruel in data
14/12/07, ci ha chiesto di cessare lo sciopero della fame, cosa che
abbiamo subito fatto, sarà la stessa associazione a scrivere ad ogni
ergastolano che ha aderito allo sciopero per documentarlo con i
risultati ottenuti.
Nella nostra lotta ci sono state luci ed ombre ma non dimentichiamo che prima c’era solo il buio.
Non
ci hanno tradito (deluso) i mass media o i politici, piuttosto ci hanno
deluso e tradito la fame e il freddo e crediamo che per il futuro sarà
il caso di trovare altre forme di lotta che non sia lo sciopero della
fame (si accettano consigli e proposte).
E’ di questi giorni la
lotta dei camionisti contro il governo, impariamo da loro: gli
ergastolani devono imparare a lottare con tutte le loro forze.
L’ergastolano può perdere la speranza di uscire ma non dovrebbe mai perdere la speranza di lottare.
L’ergastolano se continua a ragionare da prigioniero morirà prigioniero.
Non possiamo continuare ad avere gli occhi chiusi dobbiamo aprirli se vogliamo tentare di vedere l’orizzonte.
La
vita dell’ergastolano è una schiavitù di tutti i giorni della
settimana, di tutte le settimane dell’anno e di tutti gli anni della
nostra vita.
Per uscire non si può sperare su l’educatore, su
l’insegnante, sul magistrato di sorveglianza, sul direttore del
carcere, sul politico, sui mass media, sulla fortuna, sul caso, ma
bisogna contare solo sugli ergastolani: su di noi e sui nostri
familiari.
Qualcuno ha detto:
– Abbiamo perso un’occasione, la più bella occasione che sia mai capitata ad un ergastolano da tanti anni a questa parte.
La
maggioranza degli ergastolani non crede che sia così perché solo
rimanendo vivi si può continuare a combattere: ci rifaremo nella
prossima lotta.
In tutti i casi non piangiamoci addosso ma passiamo subito all’attacco.
L’ergastolano non può uscire da solo, per uscire ha bisogno di altri ergastolani: organizziamoci meglio.
All’esterno
si sta costituendo un Coordinamento nazionale Mai dire mai e chiederemo
che sia presidente onorario Alessandro Margara; sarà pubblicato un
bollettino che faccia circolare le idee e iniziative; saranno inoltrate
proposte d’incostituzionalità dell’ergastolo alla Corte Costituzionale;
a febbraio si effettuerà un convegno nazionale con probabile presenza
di ergastolani ed altro ancora.
Organizziamo in tutti i carceri un
gruppo autogestito che coordini tutte le iniziative degli ergastolani
di ogni istituto che saranno diffuse dall’Associazione Pantagruel
disposta a farci da segreteria esterna.
La nascita di ogni gruppo va segnalata all’Associazione Pantagruel per coordinarci, dare e ricevere notizie.
Già
gli ergastolani di Spoleto consapevoli che dovranno morire in carcere:
la pena dell’ergastolo poiché non è determinabile a priori è stabilita
fino alla morte del reo (V. Cass., sez. I, 4 marzo 1993, n. 241)
propongono di continuare comunque e sempre a lottare.
Chi si arrende è perduto.
Gli ergastolani in lotta di Spoleto
14/12/07
agitazione@hotmail.com